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Impostare il giusto "Tempo d'esposizione"

  • Immagine del redattore: Mirko
    Mirko
  • 20 lug 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 21 lug 2019

Uno dei tre principali parametri che un fotografo deve conoscere per esporre correttamente le proprie foto è il tempo di esposizione o tempo di posa.


Insieme all'apertura del diaframma ed alla sensibilità ISO, il tempo di esposizione forma il cosiddetto "Triangolo dell'esposizione", che non è altro che un modo per considerare i tre parametri come strettamente legati e connessi tra loro. L'aumentare o il diminuire di uno o dell'altro parametro influenza sempre anche gli altri due.


Esporre correttamente una foto significa quindi trovare il corretto "bilanciamento" tra i tre parametri per evitare che lo scatto risultante sia troppo luminoso (in gergo tecnico sovraesposto) o troppo buio (sottoesposto).

Parlando del tempo di esposizione ci riferiamo a quel particolare periodo di tempo per cui, alla pressione del pulsante di scatto della foto, l'otturatore resta aperto esponendo il sensore alla luce perchè venga impressionato.

Maggiore sarà il tempo di posa, più luminosa sarà la foto, e viceversa.


Generalmente nella gran parte delle macchine fotografiche presenti in commercio, il tempo d'esposizione varia da 1/4000s (un quattromillesimo di secondo) a 30s passando per una serie di valori standardizzati così riassunti:



Ovviamente in base al modello della fotocamera acquistata potrebbero essere impostati valori intermedi tra quelli della foto qui sopra...


Tutto qui? Ovviamente no!


Impostare un certo tempo d'esposizione però genera sempre un particolare effetto sulle foto che vengono scattate. Tenere l'otturatore aperto per più tempo permette si di far entrare più luce ed illuminare maggiormente la scena, ma se il soggetto che viene inquadrato è in movimento la foto risultante rischia di essere mossa! Per questa ragione è sempre bene scegliere un tempo d'esposizione abbastanza veloce da "congelare" il soggetto inquadrato.


Ad esempio un tempo d'esposizione di 1/100s mi permetterebbe di "congelare" una persona che passeggia tranquillamente ma non mi permetterebbe di congelarne un altra che passa in bicicletta. Per fotografare il ciclista dovrei quindi diminuire il tempo d'esposizione facendolo scendere almeno ad 1/250s (o di più se il ciclista è bravo!)


Attenzione: lo stesso problema si può riscontrare anche quando il soggetto è immobile come un paesaggio!


Molto spesso infatti, fotografando in condizioni di luce scarsa (ad esempio la sera), ci troveremo costretti ad aumentare il tempo d'esposizione per rendere la foto più luminosa e se stiamo scattando a mano libera trasmettiamo il tremore delle nostre mani alla nostra foto, che verrà mossa! In questo caso risolviamo il problema con un semplicissimo treppiede.


Consiglio:

Per essere ancora più precisi ed evitare ogni forma di micromovimento potresti impostare l'autoscatto (alcune fotocamere consentono di impostare l'autoscatto di 2s). In modo tale da evitare anche le vibrazioni dovute alla pressione stessa del tasto di scatto.


Sfrutta il tempo a tuo vantaggio!


Nonostante il mosso possa risultare un problema molto fastidioso per le nostre foto, in alcuni casi, tenerlo sotto controllo ci permette di ottenere effetti molto interessanti e particolari.

E' il caso del panning, del motion blur e dell'effetto seta, ecc... , particolari tecniche che sfruttano il tempo d'esposizione lento, su soggetti più veloci.



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Non perdere i prossimi articoli, ti svelerò trucchi segreti e consigli sul meraviglioso mondo fotografico!


A presto e...Buona Luce!

M.M.


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